Strumenti

Strumenti tipici del folclore Siciliano

Il Friscalettu 
E’ uno strumento costruito artigianalmente e viene prelevato dalla pianta di canna. Il suono emanato dal ” friscalettu” diventa acuto o grave a secondo dello spessore che possiede la canna. Nella fase di costruzione, viene tranciata la forte pianta nodosa, prima e dopo i due nodi, in modo da dare vita all’imboccatura da una parte e alla chiusura o ” culazza” dall’altra. In media il “friscalettu” ha una lunghezza di 12/30 cm. e un diametro di 10/20 mm.. Nella parte scelta come superiore vengono praticati sei fori equidistanti di cui il primo in corrispondenza di un ulteriore foro ( il 7°) sistemato sotto e posto al centro della lunghezza utile dello strumento.

La Quartara
Chiamata anticamente ” Bummulu ” nasce in Sicilia per trasportare l’acqua. Data la particolarità della forma e del materiale fatto di terracotta o argilla cotta nei forni ad alte temperature, fu adattata, forse anche casualmente, anche come strumento, infatti soffiando opportunamente dalla parte dell’imboccatura, con una specifica tecnica, come se fosse uno strumento a fiato, ne viene fuori un suono caratteristico.

Il Marranzano
Chiamato con molti nomi può definirsi come lo strumento più caratteristico delle tradizioni popolari siciliane. Sorta di scacciapensieri veniva anticamente chiamato ” ‘ngannalarruni ” ( inganna ladrone ) il quale con il suo monotono suono di ” grillo canterino ” serviva da segnalatore per allontanare gli eventuali malintenzionati. Il ” Marranzano ” viene costruito artigianalmente ed è fatto di metallo a forma di Lira dove al centro dello stesso viene posta una linguetta sempre di metallo opportunamente saldata. Per riuscire ad avere il ronzio del ” Marranzano “, è necessaria una tecnica molto attenta, infatti, si porta lo strumento tra i denti, si fa vibrare la linguetta, e dalla bocca la quale per l’occasione funge da cassa armonica, si ottiene il tipico suono.